PREMIO MIGLIOR TEMA SULLA COSTITUZIONE ALLA STUDENTESSA FRANCESCA TAIBI
Ad una studentessa di Mussomeli il premio per il miglior tema sulla Costituzione. Francesca Taibi, della 3ᵃ B del Plesso “Padre Pino Puglisi” di Mussomeli ha ricevuto nella giornata del 2 giugno a Caltanissetta, dalle mani del prefetto Maria Teresa Cucinotta, il riconoscimento per il tema dedicato appunto alla carta costituzionale.
Tema
Settant’anni fa nasceva la Repubblica Italiana: uno sguardo alla Costituzione e ai fondamentali diritti di libertà, democrazia e uguaglianza in essa scolpiti.
Il primo gennaio del 2018 la Costituzione Italiana spegnerà 70 candeline, festeggiando in questo modo i suoi primi 70 anni di vita. Nonostante tutto, la Costituzione Italiana sembra ancora giovanissima. I principi basilari infatti sono attuali, anche se purtroppo spesso vengono scarsamente rispettati. Come ad esempio il primo articolo, il più famoso di tutti e che tutti conoscono, quello che afferma che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Negli ultimi anni il numero dei disoccupati purtroppo è aumentato, a discapito del primo principio della Carta Costituzionale. Nonostante il fatto che alcuni presupposti non vengono rispettati, e non solo dai singoli cittadini ma dalle istituzioni nazionali, la Costituzione Italiana resta un caposaldo della democrazia. L’Italia può infatti fregiarsi del fatto che ha una delle Costituzioni più moderne ed evolute. Sembra strano che sia così innovativa e avanzata nonostante sia stata scritta 70 anni fa. Chi l’ha concepita è stato lungimirante. I nostri padri costituenti d’altronde arrivavano da anni di guerra e di tantissime privazioni: privazioni economiche ma soprattutto nella difesa delle proprie libertà. La grande innovazione sta nel fatto di avere riconosciuto il diritto della libertà e dell’uguaglianza a tutti i cittadini. Dopo anni di dittatura è stata la più grande rivoluzione compiuta dagli italiani. In questi 70 anni però il mondo politico si è sempre interrogato sulla necessità di apportare delle modifiche alla carta costituzionale. Ed ogni volta che si è parlato di riforma degli articoli si sono registrati dei fortissimi scontri politici, con fazioni che si sono accusate di volere scardinare i principi essenziali. Addirittura sono volate parole grosse come ad esempio l’insinuazione di volere compiere un vero e proprio colpo di stato. In effetti l’origine della Costituzione è legata a un momento storico importante quanto delicato. Ogni scelta di rivedere gli articoli rischiano di mettere in discussione le stesse fondamenta. Forse perché ancora l’Italia non è pronta oltre che matura a prendere in esame una giusta revisione. Una revisione che dopo 70 anni appare comunque necessaria. Il timore però è che la legittima revisione possa trasformarsi in un vero e proprio stravolgimento. Una minaccia da prendere in esame. Ecco perché bisogna essere sempre cauti quando si parla di un argomento così delicato. Ma non si può negare che in alcuni casi, soprattutto sui temi del funzionamento della politica, sarebbe congeniale una specie (anche se in maniera molto morbida) di restyling. Cambiamenti necessari ad alleggerire la macchina burocratica, magari ad apportare un risparmio economico, a rendere più elastica la gestione delle istituzioni, ma sempre tenendo conto che non devono essere toccati i principi che assicurano all’Italia democrazia e pace.
La pace. L’Italia, lo afferma la stessa Costituzione, ripudia la guerra e con ogni mezzo s’impegna nel prodigarsi a rispettare l’armonia tra le genti sia all’interno del proprio territorio che all’esterno. Il concetto della pace era necessario integrarlo nella carta costituzionale dopo anni di guerra. I padri costituenti hanno subìto sulla propria pelle le sofferenze di un conflitto bellico. La gente, alla fine della Seconda guerra mondiale, ha chiesto la fine di ogni violenza e la promulgazione di leggi che impedissero il ripetersi di fatti cruenti. Ecco perché il concetto della pace trova ampio spazio nella Costituzione. Così come spazio lo trovano i diritti: i diritti da garantire alle minoranze di ogni tipo, come quelle religiose, etniche o linguistiche; i diritti per chi possiede o coltiva idee politiche; i diritti per ogni singolo essere umano. Nella Costituzione, è questa è una delle grandi novità, per la prima volta si parla della tutela del paesaggio oltre che del patrimonio storico.
Altro concetto straordinario quello riguardante la libertà. Uno degli articoli più belli recita ad esempio che la libertà personale è inviolabile. Anche questo articolo nasce in risposta agli anni di repressione imposte dalla dittatura fascista. Tutti hanno diritto di riunirsi, di circolare, di incontrarsi, di vivere una vita fatta di relazioni, di manifestare apertamente il proprio pensiero. Concetti per noi, oggi, di una normalità e banalità incredibile, ma che 70 anni fa rappresentavano una grandissima novità. La libertà non era così scontata dopo più di 20 anni di fascismo. Ecco perché la Costituzione appariva a quell’epoca così innovativa. Ecco perché la Costituzione resta ancora attuale. A parte ammettere la necessità nell’apportare ovvie modifiche, che dopo 70 anni possono servire pure a renderla ancora più efficace, bisogna sempre tenere presente che è un obbligo lottare per preservarla da coloro che con la scusa di darle una “rinfrescata” intendono stravolgerla minando le fondamenta, mettendo quindi in discussione i principi che rendono l’Italia una delle democrazie più evolute al mondo. La Costituzione Italiana è la nostra guida, e come tale bisogna rispettarla e seguirne i dettami, contro ogni deriva o minaccia alle libertà di ciascuno.
Francesca Taibi 3^ B
Scuola Secondaria di Primo Grado Plesso “P. Pino Puglisi”
Istituto comprensivo “Paolo Emiliani Giudici”
Mussomeli