“Fame nel mondo”, di Giulia Lanzalaco 1^A
Fame nel mondo
Il 16 ottobre 2018, di mattina e durante le ore di lezione, gli alunni dell’Istituto comprensivo “Paolo Emiliani Giudici” si sono riuniti nella sala conferenze del plesso “Sac. G. Messina” per celebrare la giornata mondiale dell’alimentazione. Ciascuna delle classi, 1ͣ, 2ͣ e 3ͣ A, della nostra scuola secondaria di primo grado hanno preparato dei lavori didattici per questa giornata cosi importante per tutti noi. L’argomento era #FAMEZERO: perché nessuno deve più morire di fame. Noi ogni giorno, inutilmente, sprechiamo cibo e non pensiamo che c’è gente nel mondo che non può permettersi neanche un po’ di pane. Noi mangiamo cibo di qualità, loro mangiano cibo scaduto; noi beviamo acqua pulita, loro bevono acqua sporca e inquinata, a volte, neanche quella. Quando parliamo, non dobbiamo dire “fame” perché vorrebbe dire che non abbiamo abbastanza cibo per sopravvivere alla giornata; invece dobbiamo dire appetito, cioè che ci basta una merendina per riprendere tutte l’energie necessarie per il nostro corpo. Il professore Angelo Alfano ci ha aiutato a organizzare tutto questo. L’incontro didattico per noi alunni ha avuto un significato importante e ben preciso: noi dobbiamo pensare a quei bambini che stanno morendo per mancanza di cibo o perché mangiando cibo avariato e bevendo acqua infetta, con milioni di germi, si prendono brutte malattie che neanche i migliori medici del mondo riuscirebbero a trovare la cura per salvarli. Ovviamente, abbiamo visto dei documentari per capire meglio il fenomeno della mal nutrizione; noi li abbiamo guardati con tanta attenzione e abbiamo visto cose che non avevamo mai pensato che vi fossero nel mondo: famiglie senza tetto, persone senza cibo, persone malate. Inoltre, le famiglie ricevono una volta al mese un po’ di riso e loro sono contenti, basta che mangino cibo non contaminato. Ecco, noi dovremmo prendere esempio da loro e non che se c’è cibo che non ci piace non lo mangiamo, appena torniamo da scuola. Nella loro scuola, quella dei bambini poveri, gli insegnanti danno loro una merendina per riprendere un po’ di energia; noi portiamo a scuola per merenda patatine oppure compriamo dalle macchinette dolciumi o altro. Loro, i bambini poveri e mal nutriti non possono. Ci auguriamo che nel 2030, data fissata per sconfiggere la fame nel mondo, nessun essere umano possa più morire di fame.
Giulia Lanzalaco 1ͣ A
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