“Il lavoro precario” di Pedra Brogi 1^ A.
Il lavoro precario
Noi sappiamo che tutti, in Italia, siamo lavoratori. Ma… siamo certi che il lavoro sia sicuro e che l’uomo e la donna hanno gli stessi diritti?
Prima di rispondere a questa domanda riflettiamo un po’… Il lavoro, in Italia, la maggior parte delle volte è precario, molto spesso l’uomo (uomo in generale) viene pagato meno, viene anche ricattato; ad un certo punto, il lavoratore stesso si stanca e inizia a pensare di andarsene dall’Italia. Quindi, in Italia, il lavoro non è equamente retribuito e neanche sicuro.
Ma all’uomo vengono riconosciuti tutti o quasi tutti i diritti e alla donna? Nei tempi antichi la donna non aveva nessun diritto o meglio doveva occuparsi della casa e dei figli… Oggi che la donna e l’uomo hanno gli stessi diritti, la donna nel lavoro viene considerata un essere inferiore, viene sfruttata perché si pensa che lavori poco, non viene pagata per quanto dovrebbe essere pagata e quindi la donna viene considerata un essere inferiore.
Un’altra domanda. I minori, in Italia, come vengono trattati: allo stesso modo dell’adulto lavoratore o no? I minori dovrebbero andare a scuola, attualmente l’obbligo scolastico dura sino ai 16 anni, e non lavorare ed invece ci sono tanti adolescenti che lavorano pagati “in nero” e senza alcuna tutela.
In Italia, oggi, i lavoratori minorenni sono: 145.000 tra 7 e 14 anni, secondo dati Istat; 450.000 tra 7 e 14 anni secondo le stime della Cgil, i 112% dei quattordicenni, il 3,7% dei ragazzi tra 11 e 13 anni, 80.000 ragazzi fino a 14 anni, figli di immigrati.
In generale, si può affermare che in Italia i lavoratori del settore privato sono poco tutelati, dipendendo dalle condizioni poste dal datore di lavoro, vengono spesso sfruttati e se capita agli stessi un incidente sul lavoro non viene pagata loro l’assicurazione per intero.
Pedra Brogi 1^ A