“Il sogno di Aaron” di Elisa Bellanca, Sofia Castiglione Classe 2ͣ B
Il sogno di Aaron
In un villaggio del Gambia, uno degli Stati più piccoli dell’Africa, viveva una famiglia molto numerosa. La loro vita era caratterizzata dalla miseria e dalla povertà. Era il lavoro del primogenito, diventato medico, l’unica loro risorsa economica. Il figlio minore, Aaron, vedeva il fratello maggiore come un eroe: era il suo idolo, la persona in grado di provvedere ai loro bisogni e questo accadeva grazie ai suoi studi. Aaron voleva studiare e, anche lui, diventare medico. La scuola che Aaron doveva frequentare era distante due chilometri dal suo villaggio ed era molto affollata ma era disposto a fare qualsiasi sacrificio pur di studiare. Il padre, però, non glielo permise e gli disse che doveva andare a lavorare nei campi, come i suoi fratelli. Il desiderio di vivere una vita diversa, di aiutare gli altri era troppo forte ed Aaron era pronto anche a ribellarsi ai propri genitori, proprio come aveva fatto il fratello maggiore che si era allontanato dalla famiglia per raggiungere il suo obiettivo di diventare medico ed era tornato per salvarla. Così Aaron, d’accordo con altri bambini a cui era stata negata la possibilità di avere un futuro migliore, rubò dei soldi e insieme ai suoi compagni fuggirono di notte senza neanche salutare i loro cari. Avrebbe voluto almeno dare un bacio, un abbraccio alla sua mamma, ma con tanta forza decise di scappare per sperare di lasciarsi alle spalle quella triste vita.
Iniziarono il loro viaggio e, dopo alcuni giorni di cammino, si presentò il momento più difficile da superare: attraversare il deserto del Sahara. Erano in otto e per i primi giorni non ebbero difficoltà ma, successivamente, alcuni di loro morirono di fame e di sete. Aaron era molto debole, aveva visto morire i suoi amici e ormai la speranza di riuscire a sopravvivere cominciava ad essere veramente poca. Il tempo passava e il deserto sembrava interminabile. Riuscirono a resistere solo in due: Aaron e un suo compagno. Si trovarono in Libia come clandestini e, a questo punto, l’unica soluzione era imbarcarsi ma Aaron venne arrestato, mentre il suo compagno riuscì a nascondersi e a non farsi prendere. Pagare la cauzione per essere scarcerato significava non avere più denaro da dare agli scafisti per potere finalmente raggiungere la meta del suo viaggio. Il suo amico, invece, che aveva preso i soldi dei loro compagni morti, pagò la cauzione e insieme riuscirono a partire.
Viaggiarono in un barcone insieme a tantissime persone e finalmente, increduli di avercela fatta, dopo tanta sofferenza, arrivarono a Lampedusa. Dopo essere stati accolti, vissero in una casa famiglia per più di un anno. Aaron venne adottato e poté realizzare il suo sogno: vivere in una società in cui tutti possono andare a scuola ed essere istruiti, esprimendo la propria personalità, affermando il proprio talento, una società in cui i bambini sono diversi ma nello stesso tempo sono tutti uguali, senza considerare il colore della pelle, né la religione, né la lingua né se si è ricchi o si è poveri. Aaron riuscì a diventare medico e visse felice, realizzando il sogno della sua vita.
Elisa Bellanca, Sofia Castiglione Classe 2ͣ B
Istituto Comprensivo Statale “Paolo Emiliani Giudici” Mussomeli (CL)