“Diario di un’alunna in tempo di pandemia” di Beatrice Sola.
Diario di un’alunna in tempo di pandemia
Il Covid-19 è arrivato in Italia esattamente nel mese di febbraio, ma come è nostro solito fare non gli abbiamo dato molta importanza; noi non avremmo avuto problemi perché il virus sarebbe rimasto in Cina, quindi perché privarsi della propria libertà?
Questo era il pensiero di tutti, finché un giorno il virus è arrivato in Italia, prima con pochi contagi, poi i contagi sono aumentati, poi il caos più totale. È stata un’esperienza sconvolgente per chiunque, tutti eravamo impreparati, spaventati, non sapevamo come comportarci, non sapevamo come le cose si sarebbero evolute, avevamo la testa piena di dubbi, dubbi senza risposta, che ammucchiati tutti insieme riempivano la mente di paure. Ovviamente, tutti gli studenti erano felici di stare due settimane a casa, però poi è diventato un mese, poi sono diventati due e la voglia di tornare a scuola era irrefrenabile. Ho letto da qualche parte che quasi sempre ci affezioniamo alle nostre abitudini, il che è una cosa impensabile se ci riflettiamo a mente fredda, ma è così; la scuola era un’abitudine che, a volte, odiavamo, fino a quando non ci siamo resi conto di come fosse povera la vita senza di essa.
Se devo essere onesta, il primo periodo della DAD è stato molto pesante per me, per abituarmi alle cose nuove ci impiego un po’ di tempo. Ovviamente, credo che anche per alcuni professori sia stata abbastanza dura proprio perché nessuno era preparato per una pandemia globale, quindi di conseguenza nemmeno per una didattica a distanza. Dopo il primo periodo sono riuscita a stabilizzarmi, a studiare, mi sono abituata alla situazione.
Ed ho capito che non tutti i mali vengono per nuocere, infatti sono stata molto tempo con la mia famiglia, cosa che per me prima era impossibile, ho imparato ad apprezzare un abbraccio, un bacio, un’uscita con le mie amiche, che prima era al 100% scontata e che adesso è diventata una cosa preziosa. Spero che questo periodo ci abbia fatto capire che non tutto è dovuto, che basta una cosa che nemmeno si vede per distruggere il mondo e causare tanti morti, tanto dolore e tanta disperazione. Mi fa piacere pensare che quanto è accaduto abbia fatto riflettere tutti, dall’uomo più potente del mondo a quello che conta di meno. Stiamo attenti alle nostre azioni!!!
Beatrice Sola 2 A